E'
stata commissariata definitivamente Banca Marche, dopo le
perdite certificate per circa 800 milioni. Il Ministero dell’Economia
e delle Finanze, su proposta della Banca d’Italia, ha disposto lo
scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo
di Banca delle Marche, e la sua sottoposizione alla procedura di
amministrazione straordinaria.
Le
criticità del bilancio 2012 sono diverse.
Guardando
il conto economico (pagina 37) si nota subito l'utile netto negativo
(-528 mln). Rispetto al 2011 parliamo di -492,34%. Nonostante un
margine di intermediazione salito del 9,86%.
Il
risultato pessimo è dovuto alla rettifica di valore dei crediti
deteriorati (1039 mln) in aumento rispetto al 2011 del 662,34%.
Questo fattore ha comportato un calo del 168,31% del risultato netto
derivante dalla gestione finanziaria.
Andando
più in profondità e quindi studiando la situazione creditoria
(pagina 71); si nota come vi sia un peggioramento della qualità dei
crediti verso la clientela. Nel 2011 i crediti deteriorati sul totale
erano il 14,03%. Nel 2012 il 22,55%. Tra questi, vi è stato un
peggioramento del leasing finanziario (dal 35,65% al 46,13%); dei
mutui (dal 11,39% al 20,32%); dei conti correnti (dal 9,92% al
23,39%).
Parliamo
quindi di 3,4 miliardi di crediti deteriorati, l'88% verso imprese
non finanziarie.
La
problematica si riversata naturalmente sul debito. Infatti i debiti
verso le banche (pagina 36) sono aumentati del 56,04% (5,1 mld).
La
società ha tentato anche la via dell'aumento di capitale
(sottoscritto interamente nel 2012).
Ma
la concessione di crediti ''facili'' all' immobiliarista Vittorio
Casale; al gruppo di costruzioni Lanari, alla pugliese Ciccolella; e
all'imprenditore Giovanni Mazzaro Canio, ex marito di Daniela
Santanchè di Fabio Pavesi ;ha affossato il bilancio. La grossa
problematica è il continuo deterioramento anche della componente
creditoria attualmente non a rischio. Questo significa nuove
rettifiche di valore.
Il
patrimonio netto del Gruppo ha subito un calo del 20,12%. I crediti
deteriorati rappresentano quindi 3,54 volte il patrimonio netto (pari
a 959 mln).
A
fronte di una semestrale 2013 con perdite di 232 mln servirebbe
almeno un aumento di capitale di 500 mln. Il
Total Capital Ratio scende sempre più al di sotto dei limiti
regolamentari dell’8%: ora è al 6,64%. Sempre nella semestrale si
denota un Margine di interesse in riduzione su base annua
del 27,4% per l’effetto congiunto di un incremento degli oneri
passivi del 3,4% e di una contrazione degli interessi attivi del
13,1%, quest’ultima, in particolare, ascrivibile – oltre che ai
tassi di mercato per gli impieghi su valori storicamente minimi –
al venir meno dei flussi di interessi sui crediti passati a
sofferenza negli ultimi 12 mesi e a minori interessi sul portafoglio
titoli, anche in conseguenza della riduzione dei rendimenti dei
titoli di Stato italiano.Il patrimonio di base del Gruppo scende da
873 milioni di euro del 31 dicembre 2012 a 643 milioni di euro .
il
Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deliberato l’emissione di un prestito subordinato di
classe Upper Tier 2 per un massimo di 100 milioni di euro, che al 30
giugno risulta sottoscritto per 20 milioni e successivamente per
ulteriori 5 milioni di euro (altri debiti). Aumentano naturalmente i
crediti deteriorati.
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