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venerdì 1 novembre 2013

Banca Marche,commissariamento e bilancio

E' stata commissariata definitivamente  Banca Marche, dopo le perdite certificate per circa 800 milioni. Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, su proposta della Banca d’Italia, ha disposto lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo di Banca delle Marche, e la sua sottoposizione alla procedura di amministrazione straordinaria.

Le criticità del bilancio 2012 sono diverse.

Guardando il conto economico (pagina 37) si nota subito l'utile netto negativo (-528 mln). Rispetto al 2011 parliamo di -492,34%. Nonostante un margine di intermediazione salito del 9,86%.
Il risultato pessimo è dovuto alla rettifica di valore dei crediti deteriorati (1039 mln) in aumento rispetto al 2011 del 662,34%. Questo fattore ha comportato un calo del 168,31% del risultato netto derivante dalla gestione finanziaria. 
Andando più in profondità e quindi studiando la situazione creditoria (pagina 71); si nota come vi sia un peggioramento della qualità dei crediti verso la clientela. Nel 2011 i crediti deteriorati sul totale erano il 14,03%. Nel 2012 il 22,55%. Tra questi, vi è stato un peggioramento del leasing finanziario (dal 35,65% al 46,13%); dei mutui (dal 11,39% al 20,32%); dei conti correnti (dal 9,92% al 23,39%).
Parliamo quindi di 3,4 miliardi di crediti deteriorati, l'88% verso imprese non finanziarie.
La problematica si riversata naturalmente sul debito. Infatti i debiti verso le banche (pagina 36) sono aumentati del 56,04% (5,1 mld).
La società ha tentato anche la via dell'aumento di capitale (sottoscritto interamente nel 2012).
Ma la concessione di crediti ''facili'' all' immobiliarista Vittorio Casale; al gruppo di costruzioni Lanari, alla pugliese Ciccolella; e all'imprenditore Giovanni Mazzaro Canio, ex marito di Daniela Santanchè di Fabio Pavesi ;ha affossato il bilancio. La grossa problematica è il continuo deterioramento anche della componente creditoria attualmente non a rischio. Questo significa nuove rettifiche di valore.
Il patrimonio netto del Gruppo ha subito un calo del 20,12%. I crediti deteriorati rappresentano quindi 3,54 volte il patrimonio netto (pari a 959 mln).
A fronte di una semestrale 2013 con perdite di 232 mln servirebbe almeno un aumento di capitale di 500 mln. Il Total Capital Ratio scende sempre più al di sotto dei limiti regolamentari dell’8%: ora è al 6,64%. Sempre nella semestrale si denota un Margine di interesse in riduzione su base annua del 27,4% per l’effetto congiunto di un incremento degli oneri passivi del 3,4% e di una contrazione degli interessi attivi del 13,1%, quest’ultima, in particolare, ascrivibile – oltre che ai tassi di mercato per gli impieghi su valori storicamente minimi – al venir meno dei flussi di interessi sui crediti passati a sofferenza negli ultimi 12 mesi e a minori interessi sul portafoglio titoli, anche in conseguenza della riduzione dei rendimenti dei titoli di Stato italiano.Il patrimonio di base del Gruppo scende da 873 milioni di euro del 31 dicembre 2012 a 643 milioni di euro .
 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha deliberato l’emissione di un prestito subordinato di classe Upper Tier 2 per un massimo di 100 milioni di euro, che al 30 giugno risulta sottoscritto per 20 milioni e successivamente per ulteriori 5 milioni di euro (altri debiti). Aumentano naturalmente i crediti deteriorati.


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