Il
profilo di rischio dell'investitore
Prima di
effettuare qualunque investimento, sia piccolo che grande, è necessario
rendersi consapevoli del quadro generale in cui tale investimento si colloca
(asset allocation complessiva del cliente) chiedendosi se tale investimento sia
o meno coerente con il profilo di rischio dell'investitore.Dunque, se anche
investiamo 1.000 euro possedendo un patrimonio di 100.000 euro, dobbiamo
comunque chiederci se tale investimento sia adatto a noi e alla nostra
posizione.
Come valutare il proprio
profilo di rischio:I bisogni materiali
Innanzitutto è necessario possedere
un bilancio personale (o familiare) completo che permetta di valutare:
-la capacità di
generare reddito:
-le entrate annue al netto delle tasse (entrate da attività lavorative, affitti, investimenti);
-le spese annue complessive ordinarie (complesso delle spese cui il soggetto deve far fronte);
-le spese annue straordinarie (spese specifiche di importi rilevanti come auto, casa ecc.);
-le entrate annue al netto delle tasse (entrate da attività lavorative, affitti, investimenti);
-le spese annue complessive ordinarie (complesso delle spese cui il soggetto deve far fronte);
-le spese annue straordinarie (spese specifiche di importi rilevanti come auto, casa ecc.);
-la capacità di
generare risparmio;
-gli investimenti annui (quanto si è investito negli ultimi anni);
-i disinvestimenti (quanto denaro si è prelevato dagli investimenti di lungo
periodo negli ultimi anni);
-la patrimonializzazione:
-il valore delle proprietà (al netto di debiti e mutui);
-il valore degli investimenti di lungo termine;
-il budget
(pianificazione di fonti ed impieghi per l'anno/anni successivi).
La capacità di generare reddito: tale capitolo è
evidentemente influenzato dalla situazione lavorativa dell'investitore e dalle
attese sulla medesima (miglioramenti, pensione ecc.), dall'età dell'investitore
o eventualmente di coloro che egli ritiene essere beneficiari del
patrimonio.La capacità di generare risparmio dirà quanto
denaro l'investitore può investire nel tempo: maggiore è la sua capacità, più
lungo sarà l'orizzonte dei suoi investimenti e quindi maggiore il rischio
sopportabile per raggiungere rendimenti elevati.Gli investimenti:
non solo mobiliari ma anche immobiliari o di altra natura.La patrimonializzazione è
rilevante ai fini della determinazione del rischio cui un investitore può
essere soggetto; infatti, maggiore è l'incidenza delle entrate/spese correnti
sul patrimonio, minore sarà la possibilità dell'investitore di assumere rischio
ovvero di investire con obiettivi di lungo periodo.Nel budget,
proiezione futura del bilancio, rientrano tutti i capitoli precedenti; esso
fornirà un dato fondamentale: quali sono le necessità di liquidità nel breve
periodo dell'investitore e per quale ammontare delle stesse l'investitore è
attualmente preparato. Esse devono comprendere tutte le uscite (meno le entrate
certe) cui si dovrà fare fronte in un periodo di almeno un anno. Tutte le
informazioni che si riusciranno a collezionare nel budget andranno a definire
l'orizzonte temporale dell'investitore.Benché sia visto con fastidio da molti
(per l'impegno che certamente genera nella sua formulazione) il budget risulta
essere una componente necessaria alla corretta gestione del proprio patrimonio
e di conseguenza agli investimenti.Qualora vi siano spese/investimenti
immobiliari di grande portata da affrontare nell'arco di uno–due anni sarà
necessario tenerne conto e diminuire il rischio cui ci si espone.In generale ci
si deve porre una domanda del tipo: se i miei investimenti non rendessero
nulla, in quanto tempo preleverei il 10, il 20 il 50 per cento o ancor più del
capitale investito?
I bisogni immateriali
Di
pari importanza rispetto ai bisogni materiali sono quelli immateriali, è
infatti assolutamente necessario che l'investitore si trovi sempre a proprio
agio con la collocazione del proprio portafoglio. Lo stress da investimento va
lasciato agli speculatori (che tuttavia raramente impegnano tutto il proprio
capitale per speculare sui mercati finanziari, anche loro non si sottraggono al
profilo di rischio).
Conoscenze in
materia di investimenti
Benché possa apparire scontato, è opportuno che
l'investitore si crei un'opportuna base di conoscenze finanziarie prima di
assumere posizioni con profilo di rischio elevato.Chi non conosce i mercati e
gli strumenti con cui essi possono essere utilizzati può trovarsi a disagio
dovendo affrontare le condizioni tipiche degli stessi (i mercati azionari hanno
volatilità superiore a quelli obbligazionari ed una singola azione può essere
enormemente più rischiosa di un'obbligazione; anche le obbligazioni, specie se
societarie ma anche di emittenti sovrane, possono far correre all'investitore
rischi eccessivi, basti pensare a due casi: obbligazioni corporate emesse da
Parmalat ed obbligazioni sovrane emesse dall'Argentina, di recente
memoria).Domande del tipo: «Negli ultimi dieci anni hanno reso più le
obbligazioni o le azioni?» sono assolutamente fuori luogo. In caso di risposta
negativa rivelano sia scarsa conoscenza sia scarsa informazione.Anche
affidandosi a professionisti del risparmio gestito resta comunque a carico
dell'investitore l'onere di studiare gli strumenti e le loro caratteristiche e
di mantenersi aggiornato sugli andamenti delle principali variabili
finanziarie.In particolare è opportuno mantenersi informati su:
-tassi ufficiali
di sconto e politiche monetarie delle banche centrali di maggiore rilievo;
-andamento
dell'inflazione;
-cross valutari;
-principali
indici borsistici;
-politiche di
dividendi delle imprese;
-dati economici
-geopolitica e attualità
-politiche aziendali ed eventi societari
In merito agli strumenti finanziari è necessario conoscere a fondo
le caratteristiche di:obbligazioni (in tutte le loro forme di emissione), che
hanno come forme di controllo il rating e la duration;azioni il cui profilo
rischio/rendimento, pur variando nel tempo, può essere controllato a livello di
portafoglio;Exchange Traded Fund (ETF), caratteristiche, mercati in cui sono
trattati e benchmark di riferimento;Oicr (Organismi d'investimento collettivo
del risparmio: i fondi comuni di investimento): caratteristiche, benchmark,
società di gestione, commissioni, capacità di "superare il mercato" –
dettagli da approfondire in quanto merito sia del gestore che della società di
gestione;derivati: concetti di base degli strumenti, i diversi contratti,
potenzialità e rischi.
Chi desidera acquistare "da sé" gli strumenti finanziari
farà bene a valutare banche e sim per verificare quali canali mettono a
disposizione e quali strutture commissionali richiedono per i servizi forniti.
A tutto ciò si aggiunge naturalmente l'intero quadro normativo e
fiscale vigente, assolutamente vario per la varietà di strumenti e paesi in cui
essi possono essere acquistati.In generale i seguenti elementi permettono di
aumentare il rischio cui l'investitore può sottoporsi:
-conoscenza ed
informazione costante sui mercati e loro strumenti;
-conoscenza dei
principali fattori di rischio di portafogli azionari e obbligazionari;
-esperienza
accumulata negli anni nell'investimento;
-scolarizzazione.
Attitudine al rischio
Ci si riferisce in generale all'atteggiamento che l'investitore
assume di fronte al rischio o alle situazione avverse (quando il rischio, che
si misura come probabilità, è divenuto certezza).L'investitore desidera
rischiare? Riesce a quantificare in che misura?Quale performance negativa
l'investitore può sopportare senza sentire la necessità di liquidare in tutto o
in parte il proprio investimento?Che cosa farebbe l'investitore se detenesse
azioni e le borse crollassero in un solo giorno del 20%?Che cosa farebbe
l'investitore se le obbligazioni scendessero del 10% in sei mesi e ne detenesse
in portafoglio?Che cosa tende a fare l'investitore durante le disce del
mercato?Si sente a suo agio a pensare alla scadenza del suo investimento (cioè
a rientrare in possesso del proprio denaro) a tre anni? A cinque anni? A dieci
anni?È consapevole che per ottenere rendimenti è necessario rischiare?In quale
dei seguenti portafogli si trova più a proprio agio? (partenza 1/1/1997 al
valore di 1.000.000)
Se l'investitore considera troppo poco rischioso un portafoglio di
sole obbligazioni e troppo rischioso un portafoglio con il 50% di azioni, in
quali di questi andamenti si ritrova di più?
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