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lunedì 21 ottobre 2013

Analisi di bilancio Falck Renewables semestrale giugno 2013

Falck Renewables

Conto economico

Ricavi +8,41%
Costo del venduto -7,33%
Profitto lordo +32,24%
Margine di profitto lordo 48,52% (dal 39,78%)
Costo del personale +2,07
Spese generali e amministrative -8,82% 
Risultato operativo +46,22%
Oneri finanziari al netto dei proventi +9,88%
Interessi / Utile di gestione 57,41% (dal 75%)
Utile netto +259,47%
Margine di profitto netto 12,52% (dal 3,78%) 

Aspetti positivi: aumento dei ricavi; calo del costo del venduto; forte aumento del profitto lordo; margine di profitto lordo in miglioramento ; calo delle spese generali e amministrative; impressionante aumento dell'utile netto; miglioramento importante del margine di profitto netto che supera il 10%.
Aspetti negativi: aumento del costo del personale; aumento degli oneri netti.Interessi pagati elevati.
Stato patrimoniale

Attività nn correnti -2,76%
Immobilizzazioni tecniche -2,36% 
Attività immateriali  -3,21% 
Attività correnti -3,43%
Rimanenze +63,6%
Crediti commerciali -0,26%
Liquidità +1,82%
Attività totali -2,9%
Passività nn correnti -7,11%
Debito a lungo termine -7,68%
Passività correnti -4,66%
Debito a breve termine -22,21%
Debiti commerciali -0,91%
Passività totali  -6,75%
Debito totale -8,95%
Patrimonio netto +9,8%
Debito totale / Utile netto 46,515 anni (dal 83,298 anni)
Debito a lungo termine / Debito totale 93,72% (dal 92,43%)
Quoz. Liquidità 1,858 (dal 1,835)
Pass/Attività 0,7376 (dal 0,7679)

Aspetti positivi: aumento della liquidità; calo del debito a lungo termine; calo delle passività nn correnti; calo delle passività correnti; forte calo del debito a breve termine; calo delle passività totali; calo del debito totale; aumento del patrimonio netto; debito tot/ utile netto in nettissimo miglioramento; debito principalmente a lungo termine; eccellente quoz. di liquidità; pass/att in miglioramento.

Aspetti negativi: calo delle attività nn correnti; calo delle immobilizzazioni tecniche; calo delle attività correnti; discrepanza dell'andamento tra rimanenze-crediti commerciali e ricavi; calo delle attività totali; debito totale/ utile netto comunque molto elevato; pass/att elevato.
Rendiconto dei flussi di cassa

Flusso di cassa da attività operative +37,14%
Flusso di cassa per attività di investimento -45,63%
Flusso di cassa da attività di finanziamento -195,07% (rimborso di una parte del debito)
Interessi pagati: +11,93%

Aspetti positivi : forte aumento dei flussi da attività operative; importantissimo rimborso del debito.

Aspetti negativi: aumento degli interessi pagati (in futuro saranno meno).

domenica 20 ottobre 2013

Analisi di bilancio Salvatore Ferragamo semestrale giugno 2013

Salvatore Ferragamo

Conto economico

Ricavi +10,54%
Costo del venduto +12,26%
Profitto lordo +9,55%
Margine di profitto lordo 63,06% (dal 62,62%)
Costi di vendita e distribuzione +4,65%
Costi di marketing -7,15%
Costo del personale e amministrativi +3,90%
Costi di sviluppo +15,02%
Risultato operativo +26,24%
Proventi finanziari +61,73%
Oneri finanziari -0,59%
Interessi / Utile di gestione 1,73% (dal 1,49%)
Utile netto +55,25%
Margine di profitto netto +13,895% (dal 9,89%)
Utile x azione +80,45%

Aspetti positivi: forte aumento dei ricavi; aumento del profitto lordo;margine di profitto lordo elevato;calo dei costi di marketing;forte aumento del risultato operativo;calo degli oneri;enorme aumento dei proventi finanziari;interessi esigui;enorme aumento di utile netto e utile per azione;margine di profitto netto superiore al 10% in netto miglioramento.

Aspetti negativi: forte aumento del costo del venduto e dei costi di sviluppo dei prodotti; aumento dei costi di vendita e dei costi amministrativi.

Stato patrimoniale

Attività nn correnti +2,93%
Immobilizzazioni tecniche +0,89%
Attività immateriali +10,09% 
Altre attività nn correnti +29,57%
Altre attività finanziarie nn correnti +5,67%
Attività correnti +7,4%
Rimanenze +15,43%
Crediti commerciali +33,7%
Liquidità -37,22%
Altre attività correnti +14,1%
Attività totali +9,13%
Passività nn correnti -2,43%
Debito a lungo termine +1,33%
Passività correnti +1,84%
Debito a breve termine -12,3%
Debiti commerciali +18,97%
Passività totali +1,24% 
Debito totale -9,65%
Patrimonio netto +13,19%
Debito totale / Utile netto 2,206 anni (da 3,791 anni)
Debito a lungo termine / Debito totale 21,81% (dal 19,44%)
Quoz. Liquidità 1,355 (dal 1,285)
Pass/Attività 0,5804 (dal 0,6073)

Aspetti positivi: aumento attività nn correnti; aumento immobilizzazioni tecniche; forte aumento altre attività nn correnti; aumento attività correnti; rimanenze e crediti commerciali in linea con l'aumento dei ricavi; aumento altre attività correnti;aumento attività totali; calo passività nn correnti; forte calo del debito a breve termine;calo del debito totale;forte aumento del patrimonio netto;debito totale/utile netto eccellente e in netto miglioramento;quoz. di liquidità ottimo e in miglioramento; pass/att buono e in miglioramento.

Aspetti negativi: forte calo della liquidità; aumento del debito a lungo termine; aumento delle passività totali; debito in maggioranza a breve termine.

Rendiconto dei flussi di cassa

Flusso di cassa da attività operative +279,12%
Flusso di cassa per attività di investimento -50,38%
Flusso di cassa da attività di finanziamento -6187,91%
Dividendi pagati: +17,86%

Aspetti positivi : enorme aumento del flusso di cassa operativo; enorme calo di nuovi finanziamenti.




domenica 13 ottobre 2013

INCIDENZA DELLA GESTIONE NON CARATTERISTICA

INCIDENZA DELLA GESTIONE NON CARATTERISTICA=

UTILE NETTO/RISULTATO OPERATIVO (EBIT)

Esprime l’incidenza della gestione non caratteristica sul risultato operativo. In pratica l’indice esprime l’ammontare dell’utile netto su 100 di risultato operativo. La differenza tra risultato operativo e risultato economico è dovuta in gran parte alla gestione finanziaria.

Questo rapporto ci dice quanto utile netto rimane dall'utile operativo dopo l'effetto degli interessi passivi, degli eventi finanziari, degli eventi straordinari della gestione atipica e delle imposte.

Evidenzia l’influenza della gestione finanziaria, straordinaria, e fiscale sul risultato d’esercizio; se queste gestioni influiscono negativamente sulla formazione del reddito, come frequentemente succede, il risultato di questo indice risulta < 1.

Se consideriamo poi che le imposte incidono in modo proporzionale constatiamo che tale indice, in condizioni normali di gestione, in assenza di gestione straordinaria e atipica, è influenzato pesantemente dalla gestione finanziaria ed in particolare dalla presenza di interessi passivi.

Quindi molto spesso il peggioramento di questo indice è dovuto ad un maggiore indebitamento con conseguente incremento degli oneri finanziari.

Se leggiamo questo indice non in termini percentuali, ma unitari, vediamo che un indice pari ad 1 (reddito operativo =utile di esercizio) evidenzia (caso abbastanza raro) una neutralità o assenza delle gestioni finanziarie, atipiche, straordinarie fiscali.

Questo indice tenderà a diminuire scendendo al di sotto dell’unità quanto più le gestioni sopra dette e, in condizioni di normalità, la gestione finanziaria peseranno sul risultato economico.

sabato 12 ottobre 2013

ROT = Indice di rotazione degli impieghi

ROT = RICAVI DI VENDITA / TOTALE IMPIEGHI (CAPITALE INVESTIMENTO  NETTO OVVERO PATRIMONIO NETTO + INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO)

Immaginiamo, per assurdo, due aziende del tutto uguali sia dal punto di vista strutturale che patrimoniale.
In queste due aziende “gemelle” il totale degli impieghi è identico.

Orbene ipotizziamo che una di queste due aziende, molto più dinamica sul mercato, faccia fare ai propri dipendenti doppi turni per raddoppiare la produzione al fine di soddisfare le richieste dei propri prodotti. Questa seconda impresa presenterebbe un volume di ricavi doppio rispetto all’altra.

In considerazione di quanto detto il ROT della azienda che effettua i doppi turni, è di gran lunga migliore rispetto all’altra.

Ciò premesso, il ROT esprime il grado di sfruttamento degli impianti e la dinamicità dell’impresa sul mercato.

Il ROT esprime il numero di volte in cui il capitale investito ritorna sotto forma di vendite in un anno amministrativo. Se l’indice è pari a 12 significa che il capitale investito ritorna sotto forma di vendite una volta al mese. L’indice aumenta, a parità di capitale impiegato, con l’aumentare del volume delle vendite.

Il ROT, insieme al ROS, influenza profondamente il ROI. E di conseguenza anche il ROE
Per ottenere un miglioramento del ROI, rendimento degli investimenti, occorre vendere con un maggiore margine (ROS) e vendere di più (ROT). Ma le due cose spesso sono contrastanti:

-se il miglioramento del margine avviene attraverso un aumento di prezzi, necessariamente si assisterà ad una contrazione delle vendite con conseguente peggioramento del ROT e con dubbi effetti sul rendimento degli investimenti (ROI).

-se il miglioramento del margine , invece, avviene attraverso un miglioramento della efficienza produttiva con conseguente riduzione dei costi non avremo una contrazione delle vendite con conseguente peggioramento del ROT e quindi il risultato sarà un miglioramento del rendimento degli investimenti (ROI).
In conclusione un elevato ROI con conseguente elevato ROE può essere ottenuto:

-Vendendo molto con ricariche basse sui costi di acquisto e conseguenti prezzi bassi (ROT alto, ROS basso), esempio la vendita nella grande distribuzione

Oppure

-Vendendo poco con ricariche alte sui costi di acquisto e conseguenti prezzi alti (ROT basso, ROS alto) esempio la vendita nei piccoli negozi di vicinato.

ROS = Tasso di rendimento sulle vendite

ROS = RISULTATO OPERATIVO (EBIT) / RICAVI DELLE VENDITE

Premessa:
se immaginiamo di vendere un solo prodotto, il denominatore verrebbe a corrispondere con il prezzo di vendita mentre il numeratore rappresenta l’utile lordo (senza tener conto della gestione finanziaria, straordinaria, atipica e delle imposte) dedotti i costi sostenuti per ottenere quel prodotto.
Ricavi delle vendite – Costi operativi = Risultato operativo

Per migliorare il ROS:

-si potrebbe agire sul denominatore aumentando i prezzi per far aumentare i ricavi; questa operazione rischiosa potrebbe rivelarsi controproducente in quanto potrebbe contrarsi il volume delle vendite con conseguente riduzione dei ricavi

-meglio agire sul numeratore migliorando il reddito operativo attraverso la compressione dei costi ottenuta migliorando la efficienza aziendale.

Il ROS esprime la percentuale di guadagno lordo in termini di risultato operativo su 100 di vendite nette.

L’indice è tanto più soddisfacente quanto più risulta elevato. Il ROS aumenta con l’aumentare dei ricavi e con il diminuire dei costi. I ricavi possono aumentare sia incrementando il volume delle vendite, sia incrementando i prezzi di vendita. In regime di libera concorrenza non è possibile aumentare contemporaneamente il volume di vendita ed i prezzi di vendita; infatti, di norma, un aumento dei prezzi di vendita causa una contrazione del volume delle vendite.

Per questo motivo il valore del ROS deve sempre essere analizzato assieme ad un altro indice: il tasso di rotazione degli impieghi.

Analizzando un bilancio, se ad un miglioramento del ROS corrisponde un tasso di rotazione degli impieghi sostanzialmente stabile o addirittura maggiore sicuramente, il miglioramento è dovuto ad una riduzione dei costi conseguenti ad un miglioramento dell’efficienza aziendale.

Naturalmente questo indice influenza notevolmente il ROI (rendimento degli investimenti) e di conseguenza anche il ROE (redditività del Capitale proprio): migliore è il ROS tanto migliore sarà il ROI

Un aumento del ROS causa spesso una diminuzione del ROT http://poetryandtrading.blogspot.it/2013/10/rot-indice-di-rotazione-degli-impieghi.html  e viceversa. L’azienda dovrà tenere sotto controllo i due indici cercando di trovare il punto di equilibrio in cui il ROI esprime il valore più alto possibile.

L'indice R.O.S. può assumere valori:
R.O.S. = maggiore di zero
Significa che una parte di ricavi è ancora disponibile dopo la copertura di tutti i costi inerenti alla gestione caratteristica. Esprime la capacità dei ricavi della gestione caratteristica a contribuire alla copertura dei costi extra-caratteristici, oneri finanziari, oneri straordinari e a produrre un congruo utile quale remunerazione del capitale proprio.
R.O.S. = zero
La capacità remunerativa del flusso di ricavi caratteristici è limitata alla sola copertura dei costi della gestione caratteristica. In questo caso, la copertura degli oneri finanziari, degli oneri straordinari e l’utile dipendono dalla presenza di risorse extra-caratteristiche quali proventi finanziari e proventi straordinari.
R.O.S. = negativo
Viene segnalata l'incapacità dei ricavi caratteristici a coprire i costi della gestione caratteristica, oltre che, s'intende, i costi finanziari, i costi straordinari e la remunerazione del capitale proprio. E’ questo è il sintomo di una gravissima crisi produttiva e gestionale.

ROI = Tasso di redditività del capitale investito

ROI = RISULTATO OPERATIVO (EBIT) / TOTALE IMPIEGHI (CAPITALE INVESTIMENTO  NETTO OVVERO PATRIMONIO NETTO + INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO)

Il ROI rappresenta un ulteriore passo avanti rispetto al ROE; esso rappresenta il rendimento dell’attività tipica confrontato con tutti gli investimenti effettuati nella attività tipica.

Il ROI sintetizza il rendimento della gestione tipica dell'azienda in base a tutto il capitale in essa investito (capitale proprio + capitale di terzi), al lordo degli oneri finanziari, degli oneri fiscali ed è indipendente dai risultati della gestione non caratteristica e straordinaria.

Tale indice evidenzia la nostra bravura nel far fruttare sia il capitale dei soci (capitale proprio) ma anche quello dei terzi finanziatori (debiti).

In definitiva il ROI prescinde completamente da ogni considerazione di natura finanziaria e fiscale. Esprime pertanto il rendimento dell'investimento effettuato nell'attività tipica dell'azienda ed esso dovrà successivamente essere suddiviso in tre componenti:
a) la remunerazione dei finanziamenti dei terzi;
b) l'incidenza fiscale;
c) l'utile degli azionisti o soci.

L'impresa potrà confrontare il proprio indice ROI con quello dei concorrenti allo scopo di comprendere meglio le risultanze del proprio rendimento dell'investimento nella gestione caratteristica rispetto a quello degli altri operatori. Nell'ipotesi in cui esso risulti notevolmente inferiore, anche alla media del settore, l'impresa stessa dovrà approfondire e cercare i motivi per cui essa risulti in stato di crisi.
Il ROI è il rendimento degli investimenti effettuati e deve essere confrontato con il costo percentuale medio del capitale finanziato a titolo di prestito (tasso di interesse applicato dalle banche sui finanziamenti concessi “I”)

E’ possibile avere i seguenti casi:
ROI > I In questo caso il rendimento degli investimenti effettuati dall’azienda è maggiore del costo percentuale medio del capitale finanziato a titolo di prestito e quindi conviene indebitarsi in quanto il denaro rende di più di quanto venga pagato. La leva finanziaria produce un effetto moltiplicatore positivo nei confronti del ROE;
ROI = I In questo caso il rendimento degli investimenti effettuati e il costo percentuale medio del capitale finanziato a titolo di prestito si equivalgono e la leva finanziaria ha un effetto nullo (matematicamente è una moltiplicazione per 1);
ROI < I In questo caso il rendimento degli investimenti effettuati è minore del costo percentuale medio del capitale finanziato a titolo di prestito e la leva finanziaria fa un effetto moltiplicatore negativo nei confronti del ROE.

Sfruttare la leva finanziaria, in sostanza, vuol dire prendere in prestito dei capitali confidando nella propria capacità di investirli ottenendo un rendimento maggiore del tasso di interesse richiesto dal prestatore. L'uso della leva finanziaria è tipico degli investimenti azionari in prodotti derivati (futures) ecc.

Il ROI è dunque la spia della capacità reddituale dell'impresa della redditività della gestione caratteristica e dipende dai seguenti fattori:
ROS: dai margini di utile che si realizzano per il ciclo "acquisto materie prime (o merci se si tratta di impresa commerciale), trasformazione in prodotti finiti e loro vendita" (redditività delle vendite). Rotazione del capitale investito, cioè dalla velocità con cui si ripete questo ciclo di produzione, nel corso del periodo, grado di sfruttamento degli impianti .

Per migliorare il R.O.I.:
l'impresa che ha un basso margine sulle vendite (prezzi bassi) dovrà conseguire una elevata rotazione del capitale investito (vendere molto anche a costo di bassi margini sulle vendite) per ottenere un rendimento ROI soddisfacente,
al contrario l'impresa che ha una bassa rotazione del capitale investito (vende poco) deve accontentarsi di vendere poco con prezzi alti conseguendo una politica di alti margini sulle vendite.

ROE = Tasso di redditività del capitale proprio

ROE = UTILE NETTO / PATRIMONIO NETTO

Indica il rendimento del capitale proprio.
Deve essere rapportato con il rendimento di investimenti alternativi a basso rischio (Bot, CCt ......).
La differenza tra i due rendimenti è il premio al rischio. Se il premio al rischio è zero o negativo l'investitore non ha ipoteticamente alcun incentivo a investire nella società.

Il ROE dipende da =
ROI http://poetryandtrading.blogspot.it/2013/10/roi-tasso-di-redditivita-del-capitale.html
LEVERAGE
INCIDENZA DELLA GESTIONE NON CARATTERISTICA http://poetryandtrading.blogspot.it/2013/10/incidenza-della-gestione-non.html
ROS http://poetryandtrading.blogspot.it/2013/10/ros-tasso-di-rendimento-sulle-vendite.html
TASSO DI ROTAZIONE DEGLI IMPIEGHI


Il ROE dipende quindi  direttamente da: ROI – Leverage – Inc. gest. Extracaratteristica

Vediamo i rispettivi ruoli

Il ROE è influenzato essenzialmente dal ROI:

Il rendimento del capitale proprio (ROE) è tanto maggiore quanto maggiore è la capacità dell’azienda a far fruttare i propri investimenti (ROI)

A questo si innestano due elementi l’uno con effetto positivo l’altro con effetto negativo sul risultato (ROE)

L’indebitamento, per il fatto di essere sempre superiore a 1 fa lievitare il risultato,(ROE) e quindi svolge un effetto moltiplicativo

L’incidenza della gestione extracaratteristica, per il fatto di essere sempre inferiore a 1 fa decrescere il risultato,(ROE) e quindi svolge un effetto frenante.

Ad maggiore indebitamento corrisponde un miglioramento del LEVERAGE ma corrisponde anche aumento degli interessi passivi con conseguente peggioramento dell’INCIDENZA DELLA GESTIONE EXTRACARATTERISTICA.

Il ROE crescerà se l’effetto moltiplicativo dell’indebitamento sarà maggiore dell’effetto negativo dovuto al peggioramento dell’INCIDENZA DELLA GESTIONE EXTRACARATTERISTICA.

E questo è possibile solamente se, come detto, il tasso di rendimento degli investimenti sarà maggiore del tasso di interesse pagato sui finanziamenti.

Come detto il ROE è influenzato pesantemente dal ROI.

Il ROI a sua volta è influenzato dal rendimento delle vendite (ROS) e dal grado tasso di rotazione degli impieghi (ROT)
In conclusione, per ottenere un elevato ROE occorre che il rendimento dei nostri investimenti sia alto e ciò è ottenibile incrementando il margine sulle vendite (ROS) o il grado di sfruttamento degli impianti (ROT)